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Claudio Rossi | Imprenditore e Business Coach

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3 Strategie per essere più produttivi

Il mio rientro dalle vacanze è stato piuttosto acceso. Sono in grande fermento per l’uscita del mio libro e sto quindi organizzando il calendario di eventi per il lancio ufficiale il prossimo 21 settembre.

Questo mi ha fatto riflettere sul come sia facile e veloce ripiombare nel solito ritmo frenetico, nei mille impegni quotidiani che si accavallano e lasciarsi distrarre da apparenti urgenze del momento, mettendo però seriamente a rischio la buona riuscita dei progetti importanti.

Se poi, nella tua vita di corsa vuoi provare ad inserire un nuovo progetto: apriti cielo! Il più delle volte ti trovi costretto a far notte o a rinunciare ad altro perché non si può far tutto contemporaneamente.

Che non è possibile fare “tutto” e soprattutto non “tutto assieme” è una verità inconfutabile. Chi ha famiglia lamenta la mancanza di tempo, magari a causa di impegni genitoriali. Chi non ce l’ha adduce sicuramente altri ottimi motivi – è inequivocabile che la giornata è di 24 ore per tutti, quindi il tempo è distribuito in modo democratico.

Come si può allora sovvertire il ritmo quotidiano e diventare più produttivi?

  1.  Prova routine alternative

Se vuoi innescare un cambiamento nella tua vita devi necessariamente creare una nuova abitudine. E per farlo non ti serve avere il coraggio di camminare sui carboni ardenti o lanciarti da un ponte appeso ad un elastico.

Se vuoi un vero cambiamento, quello che ti accompagna lungo il percorso, quello che forse rappresenta il percorso stesso per arrivare alla meta che ti sei prefisso, devi avere la pazienza, la costanza e la perseveranza di costruirlo giorno per giorno.

Un’abitudine non è altro che una scelta che hai fatto molto tempo prima e che si è radicata nella tua mente ogni volta che l’hai ripetuta. È un’azione che compi in modo automatico.

Ma attenzione c’è un prima e un dopo.

Negli anni Novanta al MIT – prestigiosa università americana – sono state fatte proprio delle ricerche su quali siano le condizioni che attivano le abitudini, e i meccanismi di ricompensa conseguenti.

L’abitudine si innesca perché subito prima c’è un segnale, un trigger che la attiva (un po’ come caffè e sigaretta…), e allo stesso tempo un beneficio oggettivo che viene percepito dallo svolgere la specifica azione.

É facile da capire. Soprattutto al giorno d’oggi pensa con che compulsività accendiamo il cellulare e scrolliamo qualche pagina social per passare il tempo appena ci capita di avere un minuto libero.

Segnale – noia;   Routine – scrollo il cellulare; Gratificazione – senso di tranquillità per aver “riempito il tempo”.

Uno dei primi autori ad aver affrontato in modo strutturato il tema delle abitudini è stato Charles Duhigg, con il suo bestseller “La dittatura delle abitudini”, in cui offre approfondimenti molto interessanti e propone un efficace percorso in quattro passi per eliminare modificare o migliorare una qualsiasi abitudine.

Il passaggio secondo me più interessante è quello in cui suggerisce di sperimentare diverse forme di gratificazione.

La soddisfazione “alla fine” è molto più forte del segnale di inizio.

Ad esempio: ipotizza che tu voglia rimetterti in forma dopo anni che non facevi attività fisica.

Cosa potrebbe indurti ad essere costante una volta iniziato? E non pensare alla forma fisica “alla fine” di un lungo percorso di dieta e sport. Pensa a qualcosa che ogni volta che fai sport ti potrebbe far star bene.

Magari sei una mamma che la mattina deve accompagnare i figli a scuola e poi trascorre la giornata in ufficio: non sapresti né come incastrare la palestra né come ricavarti il tempo per andare a correre.

Svegliarti mezzora prima al mattino e fare un po’ di ginnastica dolce sarebbe fattibile?

Oppure ingaggiare una babisitter il sabato per andare a fare una passeggiata di un’ora al parco?

Prova entrambe le soluzioni e verifica quale ti fa star meglio. Se non ti convince nessuna delle due magari prova qualcos’altro ancora, più in linea con i tuoi ritmi. Non pensare al risultato finale (tonicità o peso alla prossima prova costume tra 10/12 mesi), ma all’appagamento del singolo momento, e scegli in base a ciò che ti fa star bene subito, volta per volta.

2. Identifica le abitudini già consolidate e analizzale

Quando metti in atto un comportamento che identifichi come “abitudine” è molto importante capire:

  1. Dove ti trovi
  2. Che ore sono
  3. Come ti senti
  4. Con chi stai
  5. Cosa hai appena finito di fare

Ad esempio: ti accorgi di perdere sempre mezzora di tempo su Facebook appena tocchi il cellulare. Prova a tenere una sorta di diario, per almeno una settimana, in cui… alla mezzora di tempo che hai buttato, aggiungi 3 minuti per annotarti dove ti trovavi quando hai preso il cellulare in mano, che ore erano e cosa ti ha spinto ad andare sull’applicazione FB anziché dedicarti ad altro. Come ti sentivi? Eri da solo o con qualcuno? Qual è stata l’ultima cosa che avevi finito prima?

Se identifichi qual è il segnale che fa scattare un’abitudine, sei in grado sia di arginarla – se fosse un’abitudine che ad esempio vuoi troncare – sia di salvaguardarla, se invece vuoi consolidare quella tua pratica.

Ad esempio: ti accorgi di trascorrere tanto tempo sui social, ma in particolare subito dopo la pausa pranzo. Guardati bene dal prendere in mano il cellulare appena finito di mangiare. Oppure fai tardi al mattino e ti accorgi che mezzora parte solo appena sveglio mentre stai facendo colazione perché nel frattempo “scrolli”? Attiva il timer del forno così quando suona sarai costretto ad alzarti e staccare dal cellulare e sarai già in piedi per dar seguito a ciò che ti è necessario per uscire di casa al mattino.

3.Fai una cosa alla volta

Provare a cambiare troppe abitudini contemporaneamente è il primo modo per non cambiare nulla. Disponiamo di una capacità di concentrazione limitata e la nostra mente non è una fan sfegatata dei cambiamenti.

Ogni volta che cerchiamo di instaurare una nuova abitudine, di fatto, stiamo chiedendo un extra lavoro alla nostra mente ed ecco perché quando proviamo a dare una svolta alla nostra vita, cambiando troppe abitudini dalla sera alla mattina, ci ritroviamo inevitabilmente al punto di partenza.

La classica trappola dei buoni propositi di capodanno: smetto di fumare, mi metto a dieta e vado in palestra…

Scegli una ed una sola abitudine da instaurare e concentrati per un tempo sufficientemente lungo. Se e solo se sarai riuscito a rendere la nuova abitudine parte integrante della tua vita, passa alla successiva.

Hai tutto il tempo per farlo! Se ad esempio in un mese riesci ad instaurare una nuova abitudine… innescandone una al mese, in un anno avrai instaurato 12 nuove abitudini.  Se provi ad instaurare 12 abitudini tutte assieme l’insuccesso è piuttosto probabile. O come ha detto Warren Buffet un giorno: 9 donne non sono in grado di dar vita ad un bambino in 1 mese, è necessario che una vi si dedichi per 9 mesi.

Un’abitudine si crea soltanto ripetendo l’azione quotidianamente e senza interruzioni per un periodo di tempo sufficientemente lungo. Ovviamente ci sono abitudini più semplici e altre più complesse. Quindi anche il tempo necessario per instaurarle varia e sta a te trovare i tuoi tempi.

Infine un ultimo suggerimento: accetta di essere un principiante, non illuderti di poter raggiungere la perfezione fin dal primo giorno.

Quando una novità entra nella nostra, tendiamo a diventare un po’ perfezionisti. Vorremmo che tutto si incastrasse perfettamente e al primo ostacolo ci facciamo prendere dalla demotivazione. Il perfezionismo è una trappola molto subdola.

Essere vittima del perfezionismo significa ricominciare da zero ogni volta che le cose non vanno esattamente come le abbiamo programmate.

Un po’ come lungo un sentiero nel bosco: se ti fermi a guardare il panorama o fai una pausa, l’importante è che poi torni sul sentiero battuto, altrimenti rischi di perderti.

Quindi quando provi ad instaurare una nuova abitudine concediti il lusso di sbagliare, di non essere costante per qualche giorno, di scivolare occasionalmente tra le dolci braccia delle tue vecchie abitudini.

È più importante è che tu abbia la determinazione di tornare sulla giusta rotta quando devi.

Ti è mai capitato di fallire nell’instaurare nuove abitudini? Raccontami la tua esperienza nei commenti o condividila sui canali social – sarà sicuramente utile alle tante altre persone che si saranno trovate nella stessa situazione.

Claudio Rossi – Imprenditore e Business Coach

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